sabato 4 agosto 2018

Amore nella tempesta

Ungaretti, nelle Poesie Disperse, parla di nervi d'arpa che suonano e alimentano una gioia malata d'universo difficile da accendere nelle parole.

Vale la pena cercare parole per dare forma all'amore che ti tiene a galla nelle tempeste della vita.


AMORE NELLA TEMPESTA

Che sensazione è questa
Esplodere d'ardore
Desiderarti da sentir dolore
Se tutt'intorno infuria la tempesta?

Ti coglie inaspettata
Echeggia sofferenza e malattia
Di macchie scure e lampi popolata
Raccoglie sia paura che poesia

Ora che sono fragile e sgomento
e bisognoso vedo con chiarezza
Questo mio sentimento
Che sia amore è ormai una certezza

mercoledì 21 marzo 2018

E' primavera!

Inizia la primavera! E' il momento di celebrare il risveglio dei sensi attraverso canti, balli, poemi, riti propiziatori e chi più ne ha, più ne metta.
Io, come mio costume, ho posto attenzione agli aspetti più fastidiosi della primavera, che ad una analisi superficiale sfuggono. Per questo la poesia si intitola l'occhio attento.
Sugli aspetti aulici, inoltre, è già stato scritto tanto e non saprei cosa aggiungere.


L'OCCHIO ATTENTO

E' primavera
un'ora di luce e calore
giunge insperata

dall'ora legale

Si destano dal sonno invernale
le tasse

Bizzarri mutamenti climatici
librano nell'aria
precoci sindromi nervose

Si schiudono
al nuovo tepore
ulcere gastro-duodenali

Sbocciano cantieri edili
ed ecco un nuovo e più intenso
brulicare d'auto bloccate
riempie l'aria mattutina

Tacciono le caldaie

Pollini furibondi
scuotono il popolo esausto
degli allergici

E l'occhio attento
della sindrome depressiva
abbraccia l'enorme mutamento.

martedì 13 marzo 2018

La donna non vista

Questo madrigale narra di una donna che non viene considerata (vista) tanto da sembrare che lei stessa non voglia farsi vedere.
Il madrigale è dedicato, tanto per mantenere l'allenamento, alla donna amata, secondo i dettami del dolce stil novo. Al centro dell'attenzione non è più il tormento dell'amante, ma le qualità dell'amata.
Potrebbe essere anche dedicata a chiunque non viene visto o ascoltato, anche se presente.
Questo succede a molte persone, perché troppo miti, perché ritenute problematiche o perché portano delle verità che non vogliamo ascoltare.


LA DONNA NON VISTA

Di lacrime parole e varia gente
gremite son le sale
piene di tutto e niente
e tu compari bella e immateriale.

Nel grigio della folla che rattrista
come può capitare
che tu non venga vista
se nulla v'è più bello da ammirare?

Forse non vuoi mostrare per pudore
pur stando tra la gente
lo slancio tuo d'amore
tanto da diventare evanescente?

martedì 27 febbraio 2018

Fuga a 4 voci

Siamo pressati su tutti i fronti. Il lavoro, la salute, gli affetti, l'ansia indotta dai notiziari, le fregature commerciali,.. Avremmo voglia di fuggire, ma fuggire spesso significa solo spostare il problema. Potrebbe venirci in aiuto la poesia.

E’ difficile scrivere una fuga in poesia. Vediamo se riesco a rendere l’idea.

Questa fuga a 4 voci è così composta: i primi 4 pannelli costituiscono l’esposizione, i successivi due pannelli costituiscono il cosiddetto divertimento, l’ultimo pannello è la coda.

Vediamo come è costruita l’esposizione. Il soggetto “Mi sono annoiato della società e ho tentato la fuga” è esposto dalla voce I e ripreso dalla voce III. La risposta, da recitare con diversa enfasi, ha lo stesso testo del soggetto e viene enunciata dalle voci II e IV. Il controsoggetto “che bella la fuga che bene che mi fa” è esposto da tutte le voci, subito dopo il soggetto o la risposta.

Nel divertimento viene esposto il controsoggetto e alcune parti libere che riprendono le caratteristiche del soggetto e della risposta, proponendo a loro volta un fugato. Ad esempio “io scappo io scappo così non sento niente” e “e non sentire niente che bene che mi fa”.

La coda è molto semplice. Brevi parti libere chiudono in modi diversi il testo di soggetto, controsoggetto e risposta, per poi incontrarsi in un “unissono” testuale che chiude enfaticamente la fuga.

Per recitare questa poesia ci vogliono quattro lettori..


I   : Mi sono annoiato  della società e ho tentato
II  :
III :
IV  :


I   : la fuga che bella la fuga che bene che mi fa

II  : Mi sono annoiato  della società e ho tentato
III :
IV  :


I   : io scappo  io scappo  così non sento  niente

II  : la fuga che bella la fuga che bene che mi fa
III : Mi sono annoiato  della società e ho tentato
IV  :


I   : e  non  sentire  niente che  bene  che mi fa

II  : io scappo  io scappo  così non sento  niente
III : la fuga che bella la fuga che bene che mi fa
IV  : Mi sono annoiato  della società e ho tentato


I   : lo sai  che mi fa  bene  pensare  poco  poco

II  : e  non  sentire  niente che  bene  che mi fa
III : io scappo  io scappo  così non sento  niente
IV  : la fuga che bella la fuga che bene che mi fa


I   : pensare  poco  o  niente  a  questa  società

II  : non voglio  soffocare nel giro  del pensiero
III : e  non  sentire  niente che  bene  che mi fa
IV  : io scappo  io scappo  così non sento  niente


I   : mi voglio allontanare     che bene che mi fa

II  : mi voglio riposare        che bene che mi fa
III : mi metto il paraorecchi   che bene che mi fa
IV  : e non sentire niente      che bene che mi fa

sabato 10 febbraio 2018

Raga mi sono innamorato

Come scriverebbe il Tasso le sue rime d'amore oggi? Come alternerebbe endecasillabi e settenari, rime baciate e rime alternate usando lo slang giovanile?

Possiamo continuare a vivere anche senza saperlo, ne sono convinto, ma amo dar corpo alle cose che normalmente non appassionano.



RAGA MI SONO INNAMORATO

Raga mi sono proprio innamorato
Gli amici dicon scialla
ma son completamente sbalconato 
E a whatsappare la pressione balla


Forse camomillarsi 
onde poi non sbroccare 
ed applicare invece di twittare,
ghiaccio sui metatarsi?


No il cuore mio desidera trescare 
e non citofonare!
Voglio postare foto e frasi ricche 
anche se poi venisse il due di picche


domenica 14 gennaio 2018

Ricerca di senso

E' iniziato un nuovo anno. Come di consueto, faccio propositi di cambiamento che, però, si spengono dentro la gabbia esistenziale della quotidianità. Talvolta cerco di uscirne ma mi accorgo che spesso manca la spinta e, quando c'è, non è genuina. Esco dunque dalla trincea, alla ricerca di significato.  


Salto fuori dalla trincea
sporca gabbia esistenziale
Striscio verso l’ignoto
In bocca
sapore di sangue e terra
Il nemico prima evanescente
ora si fa presente
Inizio la battaglia
pronto ad esplodere
il mio onesto caricatore
e porre fine al tormento
della sopravvivenza
Al mio fianco uomini stravolti
dalla paura e dall’insonnia.
Nei loro occhi la stessa mia domanda
la stessa ferita nel cuore
Lacrime di non senso
mescolate al fango
Oggi non accade nulla di eroico
Non c’è bellezza in questa battaglia

martedì 19 dicembre 2017

Fioritura di Natale

Ho visto sbocciare bellissimi fiori in questi giorni. Ne ho colti quattro e ho pensato di trasformarli in altrettanti stornelli, per creare una ideale fioritura natalizia. 



Fior d'elleboro
Nel tempo di Natale tu sei nero
ma al cuore mio tu doni gran ristoro


Fior d'agrifoglio
Di un cuore sempreverde tu sei figlio
e ammiro la tua forza ed il tuo orgoglio


Fior d'amaryllis
Anche per il pennello di un De Nittis
render la tua bellezza è un gran busillis


Fior di camelia
Non appassire proprio alla vigilia
perché sarebbe dispettosa celia!